Ghiacciaio del Calderone |
“Dalla metà degli anni ’50 ad oggi – spiega Claudio Smiraglia, Professore ed esperto glaciologo dell’Università degli Studi di Milano, a capo del progetto di ricerca - il Calderone si è ridotto in superficie (oggi copre 0,04 km²) e spessore, il settore inferiore si è ricoperto di uno spesso strato di detriti e, nel 2000, si è frammentato in due porzioniormai prive di evidenze di flusso.
Nel nuovo catasto è stata quindi modificata la sua classificazione di “giacciaio” ed è stato definito “glacionevato”, cioè una massa di ghiaccio di ridotta superficie e di limitato spessore, che non presenta evidenze di movimento, e che può formarsi nelle fasi di deglaciazione dall’evoluzione di ghiacciai preesistenti.”
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