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Strada allagata |
L’AQUILA- E’ bastato un fortunale di mezzora, acqua a
catinelle, grandine e raffiche di vento forte per mandare in blocco L’Aquila. A
subire le conseguenze maggiori sono stati i quartieri bassi della città con
allagamenti, asfalto divelto dalla furia del temporale, piccole frane, buche
scavate nel giro di minuti dai mulinelli, strade impraticabili, con auto che
procedevano a fatica sotto la grandinata. E’ successo tutto in poco tempo, e fortuna che l’emergenza non è durata molto,
altrimenti staremmo qui a raccontare ben altra storia. Come è stato possibile
tutto questo, chiediamo?
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Asfalto dissestato dal temporale |
Alfredo Moroni, l’assessore ai Lavori Pubblici, la risposta
l’ ha trovata subito. La colpa, ha detto, è di ciò che è accaduto fatalmente
con l’espansione della città negli ultimi decenni. E ha parlato di
cementificazione, suolo che non assorbe più perché urbanizzato male, canali di
scolo realizzati in maniera approssimativa, fogne divenute inadeguate al ritmo
d’espansione della città. Moroni vuole prendere in giro noi e gli aquilani, è
evidente. A parte il fatto che se un territorio è male urbanizzato la colpa non
è del baion ma di chi doveva
esercitare controlli e pretendere la realizzazione di servizi adeguati. Il
Comune, insomma, ha le sue belle responsabilità per mancate verifiche, inziali
e successive, sugli insediamenti abitativi e non. Non c’è stata poi la
manutenzione. Sì l’ordinaria manutenzione. Moroni lo sa bene, ma evita di
dirlo. Ci mancherebbe, è più che logico dal suo punto di vista. Avete visto mai
l’oste che ammette di avere annacquato il vino?Lo stesso Moroni. A chi toccava, gli chiediamo, la
manutenzione delle caditoie, dei tombini, dei canali di deflusso, della rete
fognaria inadeguata, del manto stradale disastrato, delle scarpate in
equilibrio geologico precario? A chi toccava tutto questo, assessore Moroni? Al
Comune, evidentemente, che dai cittadini aquilani riscuote una parte cospicua
delle tasse destinate alla depurazione. Noi paghiamo, ma il Comune la manutenzione
non la fa o la fa male. Poi mezzora di pioggia, grandine e vento mettono in
ginocchio la città. E poco conta che gli aquilani debbano subirne le
conseguenze.