Nei giorni tragici che seguirono il terremoto, di 'Solaria' si disse a proposito e a sproposito. I giornaloni che mandarono all'Aquila fior di inviati, scrissero che il complesso residenziale era stato realizzato su una faglia, che i costruttori avevano speculato, che quelle palazzine erano state tirate su su un terreno 'proibito'.
Riferirono di tutto e di più i giornaloni, ma non dissero la verità per superficialità (come al solito) o per ignoranza. Parlarono, cioè, di una faglia che non c'era. Ignoravano che la frattura tagliava il comprensorio molto più su, sulla montagna e, soprattutto, che non fu quella faglia ad attivare il terremoto del 2009. Quelle palazzine non cedettero alla scossa e salvarono la vita di centinaia di persone. Tra meno di un anno torneranno a riempirsi di gente festante e saranno più belle di prima.
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