Translate

giovedì 9 gennaio 2014

CIALENTE E LA SINDROME DI GIUDA: "PIU' VOLTE PENSO DI MOLLARE". MAGLIOCCO: "BOIA CHI NON MOLLA"

Alfonso Magliocco per 'La Press'

Sono cambiati in questi anni i riferimenti istituzionali ma uguali continuano ad essere le dinamiche conflittuali e gli addebiti che vengono mossi da Cialente.
Controparti di Cialente nel tempo: Barca, Berlusconi, Bertolaso, Chiodi, Trigilia
Nel tempo si sono susseguiti Berlusconi, Bertolaso, Chiodi, Barca, Trigilia, quali “controparte” della città ed ognuno di loro ha potuto rilevare il carattere di “sterile rivendicazionismo” da parte del Sindaco. Cialente accusa tutti, indifferentemente, di “scarsa” attenzione per l’Aquila.


Le sensibilità dei vari rappresentanti di Governo sono diverse, la loro estrazione politica è distante, i loro caratteri spesso non omologabili eppure tutti, indistintamente, finiscono in rotta di collisione con  il vecchio-nuovo Sindaco di L’Aquila.

Cialente, che ormai dà segni espliciti di essere affetto dalla “sindrome di Giuda”, denuncia sempre un traditore. L’escamotage dialettico gli consente il ruolo della vittima, dell’incompreso, di chi riceve dinieghi inspiegabili! E’ in realtà prigioniero di un ruolo che lo sta facendo diventare (suo malgrado?) il carnefice di questa città!

Non si possono alternativamente denunciare attacchi dei poteri forti, uno strisciante sistema corruttivo, la bulimia spartitoria della componente di maggioranza che lo sostiene al governo della città e poi, quando le diverse denunce-previsioni diventano realtà …….sentirsi tradito!
Cialente deve avere il coraggio di dis-mettersi non tanto o non solo perché responsabile di scelte che ad oggi non offrono prospettive o addirittura sono dannose, ma anche e soprattutto perché è semplicementeinadeguato.

Non è in discussione la sua “buona fede”. Cio’ che oggi non è più sopportabile è lo “sterile rivendicazionismo” alternato al pianto greco, la denuncia eclatante inframmezzata con la rassegnazione di chi è tentato ma….non se la sente! In certi momenti della vita, è più difficile smettere che continuare…..la città chiede una scelta difficile.

Nessun commento:

Posta un commento