ROMA
(Agi) - Si è parlato prima di avvelenamento, poi di colpi di fucile, ma non
sono ancora chiare le cause che hanno provocato la morte di
"Stefano", esemplare di orso bruno marsicano rinvenuto all'interno
del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise privo di vita. Il Corpo forestale
dello Stato - si legge in una nota dell' ufficio stampa dell' Ispettorato
generale - e' intervenuto per indagare sulle possibili cause che hanno portato
al gravissimo episodio che ha minato lo status di una specie di assoluta
rilevanza conservazionistica.
L'animale, un maschio di circa 10 anni in ottime condizioni fisiche, e' stato rinvenuto nel comune di Castel S. Vincenzo (Isernia), nel versante molisano del Parco, alle pendici del Monte Marrone, su segnalazione di un escursionista.
INTERVENTO DEL CORPO FORESTALE
Sul posto sono intervenuti
gli agenti del Corpo forestale dello Stato, il personale veterinario del Parco
e della Asl di Isernia, supportati dalle Guardie del Parco. L'orso - riferisce
la forestale - era privo di marchi auricolari ma dall'esame di caratteristiche
morfologiche oltre che dalla successiva lettura del microchip e' stato
possibile ricondurlo all'esemplare di nome "Stefano" che in diverse
occasioni era stato avvistato anche al di fuori dei confini dell'area protetta
del Parco
LE INDAGINI DEL NUCLEO ANTIVELENO
In
campo da oggi anche il Nucleo Cinofilo Antiveleno del Corpo forestale dello
Stato che in queste ore sta perlustrando l'area interessata per scongiurare
l'ipotesi di un possibile avvelenamento. Per il momento il rastrellamento
operato nella zona ha portato al ritrovamento di una volpe, apparentemente
priva di segni di predazione, e di alcuni pezzi di carne sparsi che saranno
sottoposti ad accertamenti necroscopici e tossicologici nelle prossime ore. (
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