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sabato 13 luglio 2013

NON SOSTITUIRONO IL GUARD-RAIL, CONDANNATI A UN ANNO E MEZZO GESTORI DI AUTOSTRADA

L'AQUILA-Condannati penalmente i responsabili della società autostradale per il sinistro che causò la morte di quattro persone avvenuto su un viadotto a causa del guard-rail inadeguato: la sostituzione delle barriere obsolete con parapetti di nuova generazione
Guard-rail divelto
era stata differita solo per motivi economici, quando invece il codice della strada impone all’ente gestore della strada di assicurare la sicurezza e la manutenzione sulle tratte di competenza. I vertici societari, avrebbero almeno dovuto far segnalare agli automobilisti il

pericolo nella circolazione sul viadotto, che passa a cinquanta metri dal centro abitato. Tale grave mancanza causò la morte di quattro persone in conseguenza della terribile carambola dell’auto che sfondò il guard-rail ormai desueto e inadeguato.
Lo stabilisce la sentenza 30190/13, pubblicata il 12 luglio dalla Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza d’appello che aveva condannato ad un anno e sei mesi di reclusione i vertici della società che gestisce l’autostrada.
La società, evidentemente, aveva risparmiato e non poteva permettersi i lavori di sostituzione sulle barriere ai lati del viadotto: per tali ragioni i manager e i tecnici avevano deciso di differire  l’installazione delle nuove protezioni. Ma tale motivazione non è stata sufficiente per assolverli: in mancanza della sostituzione del guard-rail, infatti, i responsabili avrebbero dovuto comunque adottare adeguate misure di sicurezza sul tratto “incriminato”, ad esempio provvedendo al restringimento della carreggiata. È indubbia, in questo caso, l’inosservanza dell’articolo 14 del codice della strada che impone all’ente gestore di controllare l’efficienza tecnica delle pertinenze dell’infrastruttura di collegamento

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