L'AQUILA-Condannati penalmente i responsabili della società autostradale per il sinistro che causò la morte di quattro persone avvenuto su un viadotto a causa del guard-rail inadeguato: la sostituzione delle barriere obsolete con parapetti di nuova generazione
era stata differita solo per motivi economici, quando invece il codice della strada impone all’ente gestore della strada di assicurare la sicurezza e la manutenzione sulle tratte di competenza. I vertici societari, avrebbero almeno dovuto far segnalare agli automobilisti il
pericolo nella circolazione sul viadotto, che passa a cinquanta metri dal centro abitato. Tale grave mancanza causò la morte di quattro persone in conseguenza della terribile carambola dell’auto che sfondò il guard-rail ormai desueto e inadeguato.
Guard-rail divelto |
pericolo nella circolazione sul viadotto, che passa a cinquanta metri dal centro abitato. Tale grave mancanza causò la morte di quattro persone in conseguenza della terribile carambola dell’auto che sfondò il guard-rail ormai desueto e inadeguato.
Lo stabilisce la sentenza 30190/13, pubblicata il 12 luglio dalla Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza d’appello che aveva condannato ad un anno e sei mesi di reclusione i vertici della società che gestisce l’autostrada.
La società, evidentemente, aveva risparmiato e non poteva permettersi i lavori di sostituzione sulle barriere ai lati del viadotto: per tali ragioni i manager e i tecnici avevano deciso di differire l’installazione delle nuove protezioni. Ma tale motivazione non è stata sufficiente per assolverli: in mancanza della sostituzione del guard-rail, infatti, i responsabili avrebbero dovuto comunque adottare adeguate misure di sicurezza sul tratto “incriminato”, ad esempio provvedendo al restringimento della carreggiata. È indubbia, in questo caso, l’inosservanza dell’articolo 14 del codice della strada che impone all’ente gestore di controllare l’efficienza tecnica delle pertinenze dell’infrastruttura di collegamento
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