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martedì 9 luglio 2013

COI 'SOLISTI AQUILANI' UNA SUGGESTIONE NOSTALGICA: "RI...COSTRUIAMO UNA CITTA'

Un poster dei 'Solisti'
L’AQUILA-I Solisti Aquilani diretti da Federico Paci, le coreografie del Gruppo E-Motion con i danzatori del laboratorio diretto da Flavia Tapis, il Coro delle voci bianche del Conservatorio di Musica “A. Casella” diretto da  Rosalinda Di Marco, i testi di Roberto Melchiorre, le scene dell'artista BROS, la voce recitante di Tiziana Irti rappresentano l’ampio canovaccio affidato alla regia di Giancarlo Gentilucci per la messa in scena dello spettacolo Ri…Costruiamo una città, ispirato all’opera di Hindemith Wir bauen eine Stadt. Una metafora dagli occhi di ragazzo. La rivisitazione
proposta per I Cantieri ha l’andamento di un’opera aperta, dove confluiscono  coro, orchestra d'archi, percussioni, elettronica, voci recitanti e pubblico.
Il tema, quello della costruzione della città, è scandito da una narrazione che attinge alle suggestioni offerte dagli stessi ragazzi del Coro, suggestioni attraversate dalla nostalgia, ma anche dalla speranza.
A tessere il canovaccio delle parole Roberto Melchiorre. “ Quando mi hanno chiesto di scrivere una fiaba per accompagnare la musica di Hindemith – afferma Melchiorre - ho subito pensato ad una storia che esprimesse l’urgenza di ricominciare a “pensare” la città, cioè a immaginarla come uno spazio innanzitutto umano. Ovviamente per questo non resta che affidarci ai bambini, cioè al futuro,roposta nell’ambito de I Cantieri dell’Immaginario.




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