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mercoledì 2 ottobre 2013

BULLISMO, MINISTERO DEVE RISARCIRE IL BAMBINO PICCHIATO A SCUOLA DAI COMPAGNI

ROMA-Il Ministero deve risarcire il bambino picchiato a scuola dai compagni Risarcita la grave sindrome psichica a causa delle percosse subìte Alla scuola spetta l’onere della prova di aver adottato le misure disciplinari idonee a evitare situazioni pericolose. 
Pesante, pesantissima decisione a carico del Ministero della pubblica istruzione in tema di bullismo e danni subiti dallo scolaro a causa delle percosse subite dai compagni. A segnalarla
Giovanni D'Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che ne sottolinea la rilevanza alla luce del fatto che si tratta di un fenomeno ancora troppo sottovalutato all’interno stesso delle nostre scuole.

UNA SENTENZA STORICA

Con la sentenza 8081/2013, infatti, il Tribunale di Milano ha stabilito che il Ministero deve risarcire i danni patiti dall’alunno vittima di episodi di bullismo tenuti da altri allievi dell'Istituto
scolastico, consistiti in aggressioni fisiche. Per il tribunale meneghino, infatti, la condotta
omissiva del personale docente configura una «culpa in vigilando»: per superare la presunzione di responsabilità ex art. 2048 c.c., non è sufficiente la sola dimostrazione di non essere stati in grado di spiegare un intervento correttivo o repressivo, ma è necessario anche dimostrare di aver adottato, in via preventiva, tutte le misure disciplinari o organizzative idonee ad evitare il sorgere di situazioni pericolose.

 Peraltro, nel caso di specie, nessuna prova è stata fornita al riguardo da parte convenuta che, invece, è rimasta contumace, disinteressandosi al giudizio.
Secondo la norma citata, i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza, prevedendo altresì che tali persone siano "liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto".

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