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sabato 24 agosto 2013

PERDONANZA, 'OPUS FRAGILE' DA DOMANI NEL CENTRO STORICO

L'AQUILA-L’arte contemporanea torna in centro storico all’Aquila. Domenica 25 agosto alle ore 18.00 presso l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi in via Roio, il gioiello barocco riconsegnato alla città l’8 luglio scorso, e presso il Palazzetto dei Nobili alle ore 19.30, altro edificio restaurato e riaperto il 7 dicembre dello scorso anno dopo il sisma del 2009, sarà
inaugurata la mostra OPUS FRAGILE, di Piotr Hanzelewicz a cura di Antonella Muzi e organizzata dall’Associazione Amici dei Musei d’Abruzzo, editore del trimestrale MU6. L’esposizione si inserisce nell’ambito della 719a edizione della Perdonanza Celestiniana  e si chiude il 2 settembre.

Le opere in mostra costituiscono una trama complessa di riferimenti alla storia remota e a quella più attuale della città - ancora senza forma - alle vicende personali dell’artista e a quelle dei visitatori.

Nucleo concettuale di OPUS FRAGILE è la riflessione su quel processo – tanto individuale quanto collettivo, tanto privato quanto sociale – con il quale si tenta di dare ordine al disordine.

Elemento catalizzatore della mostra è l’incisione Melancolia I di Albrecht Dürer, realizzata dall’artista tedesco nel 1514 e assurta, nel tempo, a emblema del processo alchemico attraverso cui si sviluppa l’ambizione dell’uomo alla conoscenza e all’evoluzione, riproponendo l’atto creativo proprio dei processi di crescita e di sviluppo della natura.
Il poliedro irregolare, il quadrato magico e la misteriosa figura femminile al centro dell’incisione di Dürer sono rielaborati da Hanzelewicz che li usa come elementi di un lessico personale che suscita occasioni di riflessione sul rapporto tra NATURA e CULTURA e sulla tensione esistente tra questi poli.

La mostra è concepita come un percorso unico, tra installazioni e lavori site specific, che si snoda nella città in due sedi espositive: il Palazzetto dei Nobili e l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi entrambe danneggiati dal sisma e recentemente restituiti alla città. Due luoghi distanti fisicamente e diversi tra loro per caratteristiche estetiche e funzionali, che richiedono al pubblico di interagire con le opere ma anche – e soprattutto – con la città: il percorso più breve che collega i due spazi della mostra è compreso nella zona rossa, di qui la richiesta rivolta al pubblico a “servirsi” della città. L’intento dell’artista e del curatore è quello di costruire una mostra che sia un percorso espositivo in senso stretto ma che si apra a una dimensione cittadina e collettiva: i visitatori sono chiamati a interagire con le opere e ad “agire” la mostra nello spazio fisico della città.

OPUS FRAGILE
Piotr Hanzelewicz
a cura di Antonella Muzi
Vernissage
Domenica 25 agosto
18.00 Oratorio di San Giuseppe dei Minimi Via Roio – L’Aquila
19.30 Palazzetto dei Nobili Piazza Santa Margherita – L’Aquila
Apertura
dal 26 agosto al 2 settembre 2013
dalle 15.30 alle 20.00 ingresso gratuito
piotrhanzelewicz.wordpress.com
Ufficio Stampa
Angela Ciano
mob. 348.4302130

la mostra è realizzata con il sostegno del Comitato Perdonanza – L’Aquila 2019 – , il patrocinio del Comune dell’Aquila e con il contributo di Le Petit Clos
si ringrazia Don Luigi Maria Epicoco per gli interventi realizzati dall’artista nell’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi


Piotr Hanzelewicz (Lodz, Polonia, 1978, dal 1983 a L’Aquila) si laurea in musicoterapia all’Accademia di Musica di Lodz e nel 2007 in Grafica d’arte e Progettazione presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Hanzelewicz lavora sul confine che separa la trasparenza dall’opacità sia sul piano estetico sia su quello semantico, le tematiche oggetto della sua ricerca sono le espressioni idiomatiche, le abitudini, le convenzioni. I materiali che utilizza sono il più delle volte effimeri e delicati: carte da lucido, acetati e carte calcografiche per tradurre opacità, trasparenza e serialità.

Da circa dieci anni espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Del 2013 l’ultima sua mostra personale Laborioso laborioso laborioso ospitata dall’Istituto Polacco di Roma (a cura di Franco Speroni con interventi in catalogo di Alberto Abruzzese e Michela Becchis). 

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