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venerdì 31 gennaio 2014

QUATTORDICI IN TRIBUNALE PER AVER MANIFESTATO CONTRO BERLUSCONI. L'ASSEMBLEA CITTADINA SI MOBILITA IN VISTA DELL'UDIENZA (LA TERZA) E ACCUSA CIALENTE

Il 3 febbraio prossimo. in tribunale all'Aquila, si terrà la terza udienza del processo intentato contro 14 cittadini, rei di aver partecipato, il giorno 9 novembre 2010, ad una manifestazione spontanea contro l’allora  Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
Massimo Cialente quando batteva le mani a Siulvio Berlusconi
nonché di aver inveito nei confronti del Vice Commissario alla Ricostruzione Antonio Cicchetti. In previsione di questa udienza, l'Assemblea Cittadina ci ha inviato una lunga nota in cui elenca le ragioni del proprio dissenso nei confronti di eventi che hanno caratterizzato la vita della città dalle settimane successive al terremoto a oggi. Severo è il 
giudizio sull'operato del sindaco Massimo Cialente



Cortesi Redazioni,
la recente attenzione dei mass-media sulla città terremotata dell'Aquila (gli avvisi di garanzia ed inizio indagini che hanno riguardato amministratori in carica e non, oltre  a funzionari dell’amministrazione civica, le dimissioni del sindaco Massimo Cialente  in seguito ritirate, le confuse notizie sulle reali risorse finora spese per la ricostruzione), ha posto sotto una luce più che sfavorevole anche i suoi cittadini, accusati di essere stati complici d'una diffusa ruberia effettuata ai danni della collettività nazionale.

"SMASCHERATI IN DUE LIBRI TUTTI I TRIONFALISTICI DISCORSI DI PROPAGANDA GOVERNATIVA"

A fronte di questo pesante giudizio, che è soprattutto di ordine etico, l'Assemblea Cittadina dell'Aquila, attiva sin dal febbraio del 2010, allorché il Popolo delle Carriole sfondò la Zona Rossa per riappropriarsi del Centro storico sequestrato e per rimuovere le macerie, mette a disposizione due tra i numerosi documenti e libri nel frattempo prodotti: il Libro Bianco "Il piatto è servito" (a cura dell'Assemblea Cittadina, L'Aquila, marzo 2013 pp. 94) e "L'epopea aquilana del Popolo delle carriole" (a cura di Antonio Gasbarrini, Angelus Novus Edizioni, L'Aquila, dicembre 2011, pp.184).
Gli stessi, inviati in formato cartaceo, sono anche consultabili e scaricabili in versione digitale ai seguenti indirizzi:
allavanguardia-dellindignazione-hesseliana/

"EDULCORATA LA TERRIBILE REALTA' SOCIO ECONOMICA IN CUI ERAVAMO PRECIPITATI"

Riassumendo in poche righe il loro contenuto, si può affermare, senza ombra di dubbio, che nei cinque incontri seminariali, promossi e organizzati a L’Aquila dall'Assemblea Cittadina nel gennaio-febbraio 2013 (sfociati poi nella redazione del Libro Bianco), venivano anticipati e conseguentemente smascherati, punto per punto, tutti i trionfalistici discorsi di propaganda governativa (dell’onnipresente Gianni Letta, dell’allora Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e dell’Amministrazione Comunale, Sindaco Cialente in testa), tesi ad accreditare una versione edulcorata della terribile realtà socio-economica in cui erano precipitati i cittadini aquilani e quelli degli altri comuni del cratere sismico. 

I negativi eventi verificatisi successivamente davano ampia ragione alla perdurante diagnosi nefasta emersa nei cinque incontri demistificatori: Centro storico fantasma; disoccupazione alle stelle; attività commerciali, artigianali  e professionali pressoché azzerate; popolazione ancora assistita attestata su circa 20.000 persone.

"L'EPOPEA AQUILANA DEL POPOLO DELLE CARRIOLE"

Quanto all’altro libro-documento L’epopea aquilana del Popolo delle carriole, è possibile, attraverso testi ed immagini, ripercorrere cronologicamente (dal febbraio 2010 al dicembre 2012) tutte le lotte condotte da migliaia e migliaia di cittadini, per contrastare le colpevoli insufficienze connesse alla mancata ricostruzione post-sismica. Va puntualizzato che da parte delle Istituzioni laiche (Governo e Prefettura in particolare) ed ecclesiali (Curia aquilana) fu condotta un’accurata campagna mediatica, tesa a delegittimare l’intero movimento. 

Campagna che approdò nel rinvio a giudizio di una sessantina di aquilani con varie imputazioni (violazione Zona Rossa, cortei non autorizzati, occupazione locali Regione Abruzzo, ecc). Dei tre processi sinora tenuti, due si sono conclusi con la completa assoluzione degli incriminati, mentre in un altro di essi il giudice di primo grado ha emesso nei confronti di quattro aquilani una sentenza di condanna a sei mesi di reclusione e al pagamento di un’ammenda.

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