L’AQUILA.
Cosa possono avere in comune il compositore ungherese come Béla Bartók e il gruppo dei Beatles? Certamente
entrambi rappresentano, nei loro
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Il duo pianistico Biondi-Brunialti |
rispettivi generi (la musica contemporanea
della prima metà del Novecento e il rock), capisaldi imprescindibili.
Associarli in uno stesso programma può sembrare un azzardo giustificato. All’Auditorium del Parco, domenica 8 dicembre, con inizio alle ore 18, nel cartellone della Società
Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, si
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Ben Omar |
potrà assistere a questo particolare
evento che
accosta, appunto, la musica di Bartók a quella di John Lennon e Paul
Mc Cartney. In scena il duo pianistico formato da Debora Brunialti e Paola
Biondi e i percussionisti Maurizio
Ben Omar e Paolo Pasqalin,
artisti noti nel panorama internazionale.
Il
punto di partenza è la Sonata per due
pianoforti e percussioni di Bartók,
quindi per lo stesso organico di pianoforte e percussioni il pianista
compositore genovese Cesare Grossi ha arrangiato una Suite di brani dei Beatles. Una volta tanto non è la musica
classica a diventare pop o rock (come perlopiù accade), ma è il rock-pop a
classicizzarsi. Grossi ha ritagliato le melodie più note dei Beatles e le ha
trascritte per l’organico bartokiano immaginando un Lennon e un McCartney
compositori di musica “colta”.
Per
rispondere in modo completo alla domanda posta all’inizio su cosa possano avere
in comune la Sonata di Bartók e i Beatles, si può dire che la Sonata è un
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Pasqualin |
capolavoro di invenzione
timbrica, e i Beatles rimangono, a tutt’oggi, una delle band rock che in questo
senso ha sperimentato di più (grazie soprattutto al loro leggendario
arrangiatore, George Martin).
Senza tenere conto che, sottoporre il rock a un
processo di elaborazione musicale intellettuale, è esattamente quello che
faceva Bartók con la musica popolare ungherese. Così spiega Cesare Grossi il
suo lavoro sui Beatles: “Il mio progetto di
elaborazione consiste nel
decontestualizzare la canzone dal suo mondo originale, per ricomporla come potrebbero aver fatto
John Lennon o Paul McCartney se, invece
che abili e fortunati popstar, fossero stati compositori di musica colta, o arrangiatori di
formazioni jazz, utilizzando lo stesso identico
materiale musicale…
I brani proposti
comprenderanno sia i brani più noti (da Yesterday a Hey Jude e Let it Be) sia
i brani più rockeggianti come Day Tripper o Lady Madonna, ma appariranno anche molti frammenti di brani meno celebri, a volte anche
mescolati, oppure utilizzati come materiale per
collegare diversi momenti tra loro. Sicuramente non sarà una semplice
esposizione delle canzoni, ma un utilizzo creativo delle invenzioni di
Lennon-McCartney”.
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