SULMONA-Il 20 luglio è esploso un altro
metanodotto della Snam. E' successo a Sciara, in provincia di Palermo. Le fiamme, altissime, erano
visibili da Termini Imerese e dagli altri Comuni vicini. Lo afferma il Comitato dei Cittadini di Sulmona per l'ambiente contrari alla realizzazione di una Centrale nel territorio peligno. "Fortunatamente-dicono in una nota- non vi sono state conseguenze per le persone perché
l'esplosione è avvenuta in aperta campagna, ma le fiamme hanno comunque lambito il cimitero di Sciara.Quanto accaduto ripropone la domanda : i metanodotti sono proprio sicuri, come va ripetendo da anni la Snam? E se sono sicuri, perché saltano in aria da soli, come è avvenuto a Tarsia, in Calabria, nel febbraio 2010, in seguito ad uno smottamento del terreno?
Al momento non sono state chiarite le cause dell'evento.
"SOTTO I NOSTRI PIEDI UNA VERA E PROPRIA BOMBA"
l'esplosione è avvenuta in aperta campagna, ma le fiamme hanno comunque lambito il cimitero di Sciara.Quanto accaduto ripropone la domanda : i metanodotti sono proprio sicuri, come va ripetendo da anni la Snam? E se sono sicuri, perché saltano in aria da soli, come è avvenuto a Tarsia, in Calabria, nel febbraio 2010, in seguito ad uno smottamento del terreno?
"SOTTO I NOSTRI PIEDI UNA VERA E PROPRIA BOMBA"
La Snam
insiste nel voler collocare sotto i nostri piedi una vera e propria bomba ad
orologeria : il supergasdotto "Rete Adriatica", con tubi da un metro
e 20 cm di diametro e, quindi, più grandi di quelli esplosi a Tarsia e a Sciara. In più da
noi dovrebbe essere collocata anche la centrale di compressione, per spingere
il gas ad altissima pressione da Sulmona a Minerbio. Il tutto in un territorio
ad elevatissimo rischio sismico, con un mega tubo che corre lungo l'intera
Valle Peligna, passando vicinissimo ad abitazioni ed attività commerciali, con
presenza di molte persone. La centrale, inoltre, con i suoi 4 grandi tubi di
collegamento, da 1 metro e 20 cm di diametro ciascuno, sorgerebbe poche decine
di metri dal cimitero di Sulmona al quale, tra l’altro, viene compromessa la
possibilità di espandersi.
Non è follia
tutto questo? Il nostro territorio ha bisogno di essere messo in sicurezza.
Invece si fa esattamente il contrario : si aggiungono ulteriori rischi a quelli
esistenti!
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