da' spazio a fotografi internazionali che utilizzano le mitiche macchine della ditta svedese (una Hasselblad ha
Otto in tutto gli scatti pubblicati dal Bullettin, ma il lavoro di ricerca del fotografo teramano e' ancora in progress. Un vero e proprio racconto per immagini della montagna d'Abruzzo, questa volta pero' declinata partendo dai volti, dai gesti, e soprattutto dalla semplice quotidianita' di chi questa terra la vive, la lavora e la fa continuare ad esistere.
"E' una serie forte e onesta - si legge nel servizio a firma di Maxi Schumacher, Corporate Communication e Pr Hasselblad - che ritrae la gente che si sente naturalmente a casa in questo paesaggio". "Con le loro camicie a quadri e i loro jeans a volte sembrano quasi dei cowboy americani", continua l'articolo, "la differenza sta nella luce e nei colori vivi dei caratteri, che a volte sembrano quasi cinematografici. Qui i soggetti stessi sono diventati il paesaggio, con la loro storia e cultura scritta sui loro corpi".
Una scelta stilistica ben precisa, coniugata a livello tecnico dall'utilizzo di una Hasselblad H3DII-22 e dalle riprese all'aperto con parabole flash portatili per aggiungere un tocco di drammaticita' ai ritratti. Il servizio completo e' consultabile on line sul sito www.hasselbladbulletin.it.
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