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mercoledì 17 luglio 2013

CORRUZIONE, APPALTI ACQUEDOTTO, 5 ARRESTI IN ABRUZZO,COINVOLTI DUE IMPRENDITORI AQUILANI

PESCARA (Agi) - Il personale del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L'Aquila e Chieti e la Squadra Mobile di Pescara hanno arrestato Ezio Di Cristoforo, presidente dell'Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica), Marcello Lancia, amministratore unico dell'Ater di
Chieti, Ernesto Marasco, dirigente dell'Ater di Chieti, Alessandro Faraone, geometra dell'Ater di Chieti, Salvatore Tasso, geometra del settore Lavori Pubblici del comune di Montesilvano (Pescara). I cinque sono agli arresti domiciliari. I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di corruzione, concussione, turbata liberta' degli incanti, falso e truffa.
Le misure cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Pescara Luca De Ninis, su
richiesta del procuratore capo Federico De Siervo e dal pm Annarita Mantini. Oltre alle persone arrestate sono indagati due imprenditori Claudio e Antonio D'Alessandro; l'ex vice sindaco di Cepagatti Leone Cesarino; Renzo Sergiacomo, direttore dei lavori per l'appalto della pubblica illuminazione di Cepagatti; Lorenzo Lorenzo e Giovanni Di Bartolomeo, entrambi funzionari dell'ACA.

LA COLLABORAZIONE DI D'ALESSANDRO
 L'operazione di oggi, denominata, "Shining light", e' scaturita da un'indagine che il 14 dicembre 2012 aveva portato agli arresti degli imprenditori aquilani Claudio e Antonio D'Alessandro e del vice sindaco di Cepagatti Leone Cesarino. Decisivo e' stato il rinvenimento, in quell'occasione, di una contabilita' segreta che lo stesso gip nella sua ordinanza definisce "mastrino delle tangenti", in cui l'imprenditore Claudio D'Alessandro aveva annotato una serie di dazioni di denaro consegnate a piu' pubblici ufficiali. E' per questo che l'imprenditore, anche alla luce del compromettente materiale probatorio raccolto, ha maturato la volonta' di collaborare con gli inquirenti

UN ARTICOLATO SISTEMA DI ILELCITI
Nel corso di una serie di interrogatori, poi riscontrati con ulteriori attivita' investigative, e' venuto alla luce un articolato sistema illecito basato sulla sistematica manipolazione di gare pubbliche espletate tra il 2010 e il 2012, tutte sotto la soglia comunitaria e dunque condotte con "procedura negoziata", in cui le ditte da invitare venivano preventivamente individuate in accordo con i pubblici ufficiali ed erano tutte riconducibili a un unico centro decisionale perche' fiduciarie del D'Alessandro. In cambio dell'aggiudicazione degli appalti, l'imprenditore garantiva dazioni illecite consistenti in denaro contante o beni mobili (nella misura del 5-6 per cento del valore della gara) o assunzioni clientelari.

LE GARE TURBATE

 Le gare turbate bandite dall'ACA sono quelle relative alla manutenzione ordinaria della rete fognaria di Pescara degli ultimi quattro anni per un importo complessivo di un milione e 600 mila euro. Stando alle indagini, le tangenti corrisposte al presidente dell'Aca Ezio di Cristoforo, in piu' tranche, ammontano a circa 50mila euro con la promessa di ulteriori 48mila per l'aggiudicazione dell'appalto per la manutenzione fognaria per l'anno 2013-2014

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