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mercoledì 20 novembre 2013

SARDEGNA, FRUTTI: "NON E' SEMPRE COLPA DELLA PIOGGIA"

Il dramma della Sardegna deve ricordare che il dissesto idrogeologico è figlio della speculazione edilizia
Pur considerando le condizioni metereologiche estreme non si può nascondere che Il dissesto idrogeologico in
Carlo Frutti
Sardegna, come sull’intero territorio italiano, è figlio di una gestione inadeguata del territorio, della mancanza di un attento monitoraggio e di opere di prevenzione  delle situazioni a rischio determinate, quest’ultime, dalla

presenza “antropica” e dalle ferite inferte al territorio per la realizzazione di insediamenti, spesso selvaggi, e di infrastrutture, spesso inutili o inadeguate.

Tra quanti in questi giorni “denunciano” la carenza di fondi per la tutela del territorio ci sono, però, categorie che operano nel mondo delle costruzioni e che non si possono ritenere affatto estranee alle situazioni di rischio nè  si possono sottrarre alle responsabilità nella gestione sconsiderata del bene “suolo” .

Si è costruito ovunque, si sono invase le aree esondabili con centri commerciali, aree industriali e artigiane, camping e centri turistici, si sono eretti centri residenziali in aree notoriamente in frana, tombati fiumi, deviati  e cementificati gli alvei, salvo poi  chiedere interventi urgenti alla protezione civile in caso di dissesti idrogeologici ritenuti “imprevedibili” , spesso imputati alle mutate condizioni climatiche..

Niente di più falso; nulla  è imprevedibile ed i dissesti sono la conseguenza delle azioni del passato.

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