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venerdì 22 novembre 2013

L'AQUILA CALCIO OSPITE DELLA SEZIONE ARBITRI TRA BATTUTE CORDIALI, PROVOCAZIONI, ANEDDOTI E DOMANDE

“Io con gli arbitri ho sempre avuto un bel rapporto, da calciatore ero un gran tuffatore e ho preso tanti rigori, a differenza di Ciotola!”. E' così che si è presentato ieri sera il mister Giovanni Pagliari,
Pagliari premiato dal presidente Lattanzi
trascinatore dell'Aquila Calcio nel campionato di Prima Divisione girone B, attualmente terza in classifica. Per la società presenti anche il capitano Marco
Pomante, pilastro difensivo, Nicola Ciotola centrocampista con il vizio del gol e il team manager Angelo Piccoli, una vecchia conoscenza avendo ricoperto il ruolo di dirigente sportivo in importanti realtà regionali come il Francavilla e l'Amiternina. Assente per motivi di lavoro il presidente Chiodi, che mandava telefonicamente i più cordiali saluti.

Dopo il benvenuto e la presentazione del presidente di sezione AIA Berardino Lattanzi, dal lungo trascorso come assistente in Can PRO, il collega Massacesi, svestendo i panni di arbitro e calandosi più nella parte di giornalista ha  punzecchiato gli ospiti con aneddoti e domande spigolose rendendo
la riunione tecnica movimentata e frizzante.

“Mister, ogni volta che la sezione arbitri aquilana ha invitato la prima squadra durante la stagione ha raggiunto i playoff”. E partono tutti i più disparati gesti scaramantici. “Mister, con il suo arrivo la squadra sembra più tranquilla e prende molte meno ammonizioni per
proteste, qual è il motivo?”

Capitan Pomante interviene - “perché ci fanno le multe!” - alludendo al fondo cassa istituito da Pagliari per punire comportamenti non consoni, in campo e fuori. “ma non ho mai preso un'ammonizione per proteste in carriera”, precisa facendo gli scongiuri per domenica prossima.

Pacato e sereno ma allo stesso tempo deciso e autorevole, Pagliari esprime rispetto per la class arbitrale, con cui cerca sempre di relazionarsi nel più costruttivo dei modi.  Porta svariati esempi di ottima collaborazione, persino a valle di decisioni avverse alla sua squadra citando un episodio di rigore ed espulsione per il quale era in disaccordo sul provvedimento disciplinare, ma che ha accettato una volta ascoltata l'interpretazione del direttore di gara.
Poi, stimolato dalle domande della platea, parla del sistema calcistico italiano in generale, ammettendo che non nutre di buona salute.

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