L’AQUILA-Artifici contabili per far quadrare i bilanci del
2007 e 2008, rimborsi spese che non troverebbero giustificazione, una quantità di
pagamenti per ristoranti, tagliandi per
il parcheggio, ricevute di pedaggi autostradali, ricariche telefoniche,
contravvenzioni contestate a dipendenti che sarebbero state pagate non si sa a
quale titolo.
E’ quanto la Procura regionale della Corte dei Conti contesta ai
vertici dell’Accademia dell’Immagine, tra cui il sindaco dell’Aquila Massimo
Cialente che dell’Accademia era
presidente appunto negli anni 2008 e 2009. Lo
riferisce stamattina il quotidiano Il
Centro in un lungo articolo di apertura richiamato con grande evidenza
nella prima pagina del giornale. Con Cialente sarebbero coinvolte altre 10
persone cui è stato inviato l’’invito a dedurre’ da parte della Corte dei Conti
dopo un’indagine della Guardia di Finanza legata, sembra, a una vicenda penale
(questioni fiscali) che andrebbe verso l’archiviazione.Il sindaco Massimo Cialente |
La sede dell'Accademia dell'Immagine |
I presunti artifici contabili all’origine dell’inchiesta, si
tradurrebbero, secondo la Corte dei Conti, in un danno erariale di 600mila
euro, somma, che, sempre secondo quanto riferito dal quotidiano Il Centro, sarebbe stata indebitamente
percepita dall’Accademia da parte dalla Regione.
L’artificio contabile sarebbe
stato messo in atto per ‘coprire’ una perdita di bilancio di 400.000 euro riferita
alle annate 2008 e 2009. Tale perdita, se resa nota, avrebbe comportato in
maniera inevitabile la messa in liquidazione dell’Accademia. Va detto che le irregolarità
adombrate dovranno essere sottoposte a ulteriori verifiche, così come dovranno
essere provate le responsabilità singole e collettive, se ve ne sono.
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