Il tartufo bianco di Febbo (a destra nella foto) |
"L'atto licenziato dalla Giunta regionale evidenzia ancora una volta come questa Amministrazione ponga la massima attenzione su un settore ritenuto fondamentale per la nostra economia e soprattutto su una eccellenza di inestimabile valore". "A questo scopo abbiamo operato una svolta epocale grazie alla Legge regionale n.66 del 2012 la cui stesura è stata ampiamente condivisa garantendo la massima rappresentatività di tutti i soggetti interessati nella filiera: con questo testo, tra l'altro, per la prima volta le associazioni regionali hanno la possibilità di essere protagoniste come parte attiva al fianco della Regione Abruzzo, per la salvaguardia e il miglioramento degli ecosistemi tartufigeni, la gestione delle tartufaie e la valorizzazione del prodotto".
Il testo che contiene le "Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo" tra i vari elementi innovatori prevede la partecipazione delle associazioni alla realizzazione degli atti di programmazione e alle attività di promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio tartuficolo. (
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