Luigi De Fanis e Lucia Zingariello |
denominata "Il Vate". E' stato lo stesso De Fanis a chiedere di essere ascoltato dal pm Giuseppe Bellelli.
"Abbiamo chiesto di essere sentiti - ha detto l'avvocato ai cronisti- perche' era arrivato il momento di dare dei chiarimenti. Ci siamo accorti che il nostro attendere stava prestando il fianco a delle interpretazioni non corrette. Noi siamo venuti per fornire chiarimenti su tutto, non ci e' stato chiesto del contratto e quindi non si e' parlato di questo".
Il contratto di cui parla Frattura sarebbe un accordo tra De Fanis e la sua ex segretaria relativo a presunte prestazioni sessuali in cambio di denaro.
Sulla consegna di una busta ad un imprenditore al di fuori del palazzo della Regione, l'avvocato ha sostenuto che " la procura ha gia' ben chiaro questo passaggio, nel senso che non c' e' niente di anomalo. Conoscendo bene come sono andate le cose, e' una cosa assolutamente giustificata e giustificabile. La cosa non e' come si capisce dall'intercettazione".
Il legale dell'ex assessore ha infine detto che chiedera' la revoca della misura cautelare nei prossimi giorni e di non averlo fatto oggi " perche' preferiamo che la procura riesamini bene quello che e' stato detto nell'interrogatorio". I reati contestati dalla procura di Pescara sono concussione, truffa aggravata e peculato. L'inchiesta mira a far luce sulle modalita' di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale n.43/73 che disciplina l'organizzazione, l'adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali. L'indagine ha preso il via dalla denuncia di un imprenditore che si e' rivolto al Corpo forestale dello Stato
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