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lunedì 1 luglio 2013

MOBBING, HA DIRITTO DI ESSERE RISARCITO IL LAVORATORE PRIVATO INGIUSTAMENTE DI TUTTE LE SUE MANSIONI

L'AQUILA-Ha diritto ad essere risarcito sia del danno biologico, che di quello morale ed esistenziale il lavoratore privato ingiustamente di tutte le sue mansioni. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Corte di Cassazione con la sentenza 16413 depositata lo scorso 28 giugno che ha anche precisato che nella fattispecie
Mobbing
non sussiste alcuna duplicazione del ristoro in quanto il pregiudizio riguarda diversi aspetti ed in particolare: l’immagine professionale, la salute psicofisica e la sofferenza interiore.
I giudici della Suprema Corte, nel caso in questione hanno respinto il ricorso di un’azienda che aveva alle sue dipendenze un lavoratore che, trasferito presso un’altra sede, era stato privato di ogni incarico lavorativo e completamente isolato, tanto da ammalarsi di depressione.La società aveva impugnato la decisione della Corte d’Appello di Lecce che aveva a sua volta confermato la precedente sentenza del tribunale di
Taranto che aveva riconosciuto la sussistenza sia del danno biologico nella misura del 35% (oltre 80mila euro) che di quello morale nonché di quello esistenziale (quantificati in più di 15mila euro). Il datore di lavoro aveva proposto ricorso davanti ai giudici di legittimità ribadendo che la corte di merito non aveva attribuito rilevanza alla circostanza che lo stato di parziale inattività non era addebitabile a una scelta volontaria della società, ma era piuttosto l'effetto di ragioni tecnico produttive obiettive, fatte nell'ambito di una manovra tesa a consentire la salvaguardia di alcuni profili professionali ed il risultato di una consensuale valutazione per mantenere la posizione lavorativa del lavoratore a Taranto.
Ma i giudici del Palazzaccio non hanno ritenuto fondate le doglianze dell’azienda ed hanno ribadito le necessità di integrale tutela del lavoratore.

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