APPELLO PER L'AQUILA': "GIUSTA LA PROCEDURA IN LINEA DI PRINCIPIO, MA DISCUTIBILI I CRITERI APPLICATI DAL COMUNE. ASSURDO 'DEPORTARE' ANZIANI CHE SI SONO SISTEMATI NELLA NUOVA CASA AFFITTATA CON GRANDI DIFFICOLTA'"
In questi giorni molti cittadini che percepiscono il
Cas- scrive Ettore Di Cesare di'Appello per L'aquila'- stanno ricevendo delle telefonate dal Comune in cui si comunica che si può
usufruire
di una Casa/Map e, nel caso di rifiuto, il contributo verrà cessato. Ora
il principio per cui se ci sono alloggi liberi vanno assolutamente occupati
risparmiando sui contributi di autonoma sistemazione è, oltre che previsto
dalle norme, anche un criterio di sana amministrazione. Su questo nessun
dubbio.
I dubbi vengono sulle modalità: se sono errate tutto
il ragionamento precedente decade.
Se vengono chiamati dei cittadini ultraottantenni
che faticosamente si sono autonomamente sistemati magari fuori città e che
hanno la casa in ricostruzione con consegna prevista tra un anno, che senso ha
creargli disagi incredibili, farli traslocare due volte in un anno, sconvolgere
la loro vita?
E quali sono i parametri, le priorità e le
graduatorie con cui vengono effettuate le chiamate?
Perché
nessuna comunicazione scritta? I criteri non sono mai stati discussi e quindi
non si è potuto dare alcun contributo alla loro elaborazione. Perché non sono
resi pubblici? E come mai non vengono pubblicate le liste e la cronologia delle
chiamate ? E visto che di Case/Map il Comune afferma che non ce ne sono libere,
quali alloggi si stanno offrendo? Quanti cittadini sono stati chiamati e con
quale preavviso? E' mai possibile che un cittadino si deve veder cambiata la
vita con un preavviso di pochi giorni, senza la possibilità di capire, di
organizzarsi? E' questo un Comune amico?
Se il criterio fosse meramente economico, ovvero
vengono chiamate per prime le persone che percepiscono maggiori contributi,
allora in cima alla lista ci sarebbero proprio i più deboli, anziani e per
giunta malati. In questo modo si creano disagi e sconvolgimenti proprio ai
cittadini che andrebbero maggiormente tutelati, quelli che soffrono di più dei
continui cambiamenti e che non sono indipendenti negli spostamenti. Tutto il
contrario di quello che dovrebbe essere. Le persone non debbono essere trattate
in questo modo, non è assolutamente tollerabile!
Inoltre senza gli elementi necessari di trasparenza
i cittadini penseranno che, al solito, chi non conosce qualcuno venga chiamato
per primo. Chiediamo che venga resa pubblica una chiara regolamentazione di
criteri e procedure. Nel frattempo l'Amministrazione deve sospendere
immediatamente le procedure in corso che rischiano di essere vessatorie e
arbitrarie. Se cosi non fosse invitiamo i cittadini eventualmente interpellati
telefonicamente a pretendere dal Comune comunicazioni scritte e formali e solo
successivamente valutare possibilità e alternative.
Abbiamo chiesto la convocazione della V Commissione
di garanzia e controllo sull'argomento in cui siamo certi che grazie a un
confronto con l'Assessore responsabile si possano concordare criteri e
procedure con equità, buon senso e trasparenza nel rispetto dei diritti e della
dignità delle persone, senza che per questo il Comune rinunci ai necessari
risparmi sui contributi.
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