L'AQUILA-In questi giorni- scrive Appello per L'Aquila- sono iniziate le occupazioni e le autogestioni di
parecchie scuole aquilane. Un "rituale" si dirà. Ma a ben vedere non
è proprio
così, anzi l'esatto contrario. Ascoltando le loro ragioni è chiaro il malessere e la rabbia di
vivere la loro età in una non-città con la prospettiva di un non-futuro.
Gli appelli della politica "restate in città, non andate
via" se non supportati da azioni concrete suonano come retorici, privi di
senso ed efficacia. Anni di promesse mai mantenute oggi devono trovare immediate
risposte. I nostri ragazzi chiedono spazi dove potersi incontrare, studiare
e divertirsi. Dove poter vivere insomma. E' mai possibile che a più di quattro anni dal sisma non si sia
ancora provveduto? Possibile che si sia fatto lo zero assoluto?
Nel 2011 fu assicurata una struttura provvisoria a San Bernardino,
tanto strombazzata quanto inesistente.
Oggi la si vorrebbe realizzare al Castello. Ma ha ancora senso
alla fine del 2013 realizzare opere provvisorie? E qualcuno ha chiesto ai
ragazzi cosa ne pensano? Che fine hanno fatto i progetti di
riqualificazione per fini sociali di alcuni spazi comunali? Erano
previsti nel programma di mandato del Sindaco ma sono stati puntualmente
disattesi, come quasi tutto il resto, purtroppo.
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