L’AQUILA- Il 201, un
anno non male per la provincia aquilana come emerge dai dati della Camera di
Commercio alla Giornata dell’economia. Cresce il reddito delle famiglie
consumatrici del 3.5 per cento rispetto al 2011, e quello dell’economia provinciale nel suo
complesso dello 0,6 percentuale.
Va su il reddito dell’economia. In termini numerici,
il reddito prodotto dall’economia aquilana nel 2011 (ultimo dato disponibile) è
stato pari a 5.835,5 milioni di euro
contro 5.797 milioni di euro del 2010, mentre il reddito disponibile delle
famiglie consumatrici, in provincia si evidenzia un valore pari a 4.677 milioni
di euro nel 2011 (ultimo dato disponibile) con un incremento di 3,5% rispetto
al 2010.
L'Aquila registra un
peso pari a 22,1% del reddito totale regionale, percentuale in leggera crescita
rispetto agli anni precedenti.
Ma per le imprese è stato un anno di crisi |
L’Aquila meglio di Pescara e Teramo. Ma L’Aquila fa
meglio di Pescara e di Teramo come
reddito familiare, ed è seconda soltanto a Chieti. Infatti i dati evidenziano
che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici per L'Aquila è pari a
15.084 euro superato appunto da quello di Chieti (15.553 euro), seguito da
quello di Pescara (14.512 euro) e di Teramo (13.621 euro), con una media
regionale di 14.744 euro. Le famiglie aquilane ed abruzzesi pur avendo un
reddito disponibile superiore alla ripartizione del Sud (12.823 euro) sono ben
lontane dalla situazione delle famiglie del Centro (con reddito pro capite
medio pari a 18.663 euro) e del Nord (con lo stesso indicatore pari a 20.156
euro nel Nord-ovest e 20.159 euro nel Nord-est).
Male l’occupazione. Nel corso del 2012
torna a peggiorare la situazione occupazionale per la provincia
dell'Aquila. Secondo i dati ISTAT delle
Forze di Lavoro il tasso di disoccupazione è stato lo scorso anno pari a 9,4%,
contro l'8,3% del 2011 e il 7% del 2010.
Diminuisce la Cassa integrazione. La Cassa
Integrazione Guadagni ha mostrato anche nel 2012 una riduzione delle ore
complessivamente erogate del 13,2% rispetto all'anno precedente. Gli interventi
ordinari sono cresciuti del 25,5% a conferma delle difficoltà di natura
congiunturale che sta attraversando il sistema delle imprese, mente la cassa
integrazione straordinaria e in deroga si è ridotta del 28,5%.
La crisi delle imprese Il sistema delle imprese è stato
caratterizzato da una ridotta vitalità di entrata di nuove unità e di
accelerazione di uscita di quelle esistenti, che hanno determinato nell'anno
preso in considerazione un saldo di -95 imprese ed un tasso di crescita pari a
-0,30%, valore derivante da un tasso di iscrizione di 6,3% e di cessazione 6,6%
(valore al netto delle cancellazioni d'ufficio ai sensi del Dpr 247/2004). Da
ciò ne consegue che al 31 dicembre 2012 lo stock complessivo delle imprese
esistenti ammontava a 31.139 unità, con un numero di unità locali pari a
37.446.
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