Nei
miei confronti- scrive il consigliere di opposizione Roberto Tinari- il Sindaco Cialente non riesce più a trattenere la rabbia. Poiché
gli ricordo costantemente tutti i
suoi fallimenti, con dovizia di particolari
ed elementi inconfutabili, non trova altro modo di apostrofarmi in modo poco
elegante, non potendo ribattere alle mie precise osservazioni.
Roberto Tinari e Massimo Cialente |
Ieri,
nel corso del Consiglio comunale, durante il mio intervento, ha detto “Non
stemo aju bar de Coppito”.
Quanto
stavo esponendo non è certo una chiacchiera da bar; per queste cose c’è chi è
molto più esperto di me. La
ricostruzione del centro storico completamente ferma, il lavoro che manca,
l’economia che langue, la macchina amministrativa più paralizzata di sempre.
Sono tanti gli indicatori che acclarano il fallimento della Giunta Cialente e
della maggioranza in generale.
Il
Sindaco non mi hai perdonato il fatto che gli ho sempre rinfacciato la mancata
soluzione degli addetti dell’ex Italtel e dell’altrettanto ex polo elettronico.
Soluzioni che lui stesso ha detto di aver trovato in più di un’occasione, anzi,
un numero di volte superiore a quello delle dimissioni date e poi ritirate. E’
sotto gli occhi di tutti che un problema così serio resta, a tuttoggi,
completamente irrisolto.
Cialente
sa benissimo che sul tetto della fabbrica aquilana sono saliti personaggi della
politica italiana e aquilana molto vicini a lui, a sbandierare opportunistiche
solidarietà a chi stava precipitando nel dramma della disoccupazione. Per poi
dimenticarsi di questi nostri concittadini.
Comprendo
benissimo che le verità che asserisco facciano male. Ma invece di esibirsi in
uscite ridicole, il Sindaco e la sua squadra cerchino di mantenere almeno una
promessa. Almeno una.
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