L'AQUILA-A settembre il Parco Nazionale
d'Abruzzo cambia: finirà il commissariamento e il 20 settembre dovrebbero
essere nominati Presidente e Consiglio di Amministrazione. E' un'occasione, dicono
allevatori e agricoltori del nostro territorio,
per riconsiderare le componenti presenti al suo interno.
Parco, domina il sislenzio |
“La nostra categoria- aggiungono-
spesso ingiustamente diffamata e accusata di essere
responsabile di
danneggiamenti alla fauna e all'ambiente, pratica attivamente allevamento e
agricoltura su questi terreni in modo consapevole e tradizionale,
salvaguardando l'ambiente e la biodiversità, ed è quella che più di ogni altra comprende e condivide i
problemi della continuità della tutela delle specie selvatiche e del
mantenimento della identità culturale.
“Una continuità che si è
realizzata grazie alle attività tradizionali dell'uomo nei millenni e fino ad
oggi ha consentito le condizioni per la
creazione stessa di aree protette e del parco”.
Ci auguriamo quindi,
proseguono allevatori e agricoltori, che così come avviene nelle altre realtà
europee si consideri finalmente all'interno degli organismi direttivi del Parco
la presenza di una rappresentanza reale della nostra categoria attiva, individuata
in concerto con gli operatori. In questo modo si potrebbe garantire anche una
nuova stagione di concertazione delle politiche sul territorio, che ponga
finalmente fine alle contrapposizioni e guardi all'interesse generale di queste
aree.
“Altrimenti- dicono ancora- non
faremo che assistere all'ennesimo balletto di poltrone, magari attraverso
organismi e sindacati che in questi anni non hanno dimostrato capacità di
affrontare le problematiche della globalità e di perseguire gli interessi
generali, aumentando invece la distanza tra gli operatori diretti e le
politiche di tutela”.
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